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Carissimi amici della Tashi Orphan School, vogliamo aggiornarvi sulla difficile situazione che ancora una volta sta vivendo il Nepal in questo momento.
Con il varo della nuova costituzione a Settembre, la nuova repubblica del Nepal è diventata federale.
La proposta federalista dei maoisti è stata adottata data la multiculturalità del Nepal.
Oltre il nepalese si parlano infatti più di 100 lingue indigene diverse, ci sono moltissimi gruppi etnici, divisioni di generi e caste.
La nuova costituzione ha disegnato nuovi confini provvisori per delineare etnicamente sette diversi stati federali. Moltissimi nepalesi sono felici della nuova costituzione dopo sette anni di dispute perché vedono il documento come segnale di progresso e come punto di partenza per un nuovo sviluppo della nazione, in cui vengono rispettati i diritti di tutti, incluse le donne, le comunità etniche, le minoranze e le caste inferiori.
Ma molti sono anche coloro che stanno protestando contro questa nuova costituzione che ha fatto già più di 50 morti negli scontri. Le proteste arrivano da più fronti diversi.
Molti membri di gruppi tradizionali marginali hanno paura che la nuova costituzione possa ledere ancora una volta i loro diritti visto che è stata fortemente voluta da quei partiti, inclusi i maoisti, che sono dominati da leaders provenienti da caste elevate a maggioranza maschili.
Loro lamentano maggiormente il fatto che adesso una percentuale più piccola del parlamento sarà eletta da una rappresentanza proporzionale (il 45% rispetto al 58% precedente). In passato, il sistema proporzionale aveva permesso l’elezione anche di molti membri di gruppi etnici e indigeni minori e di casta bassa, storicamente repressi ed emarginati.
Sostengono la protesta anche molti gruppi a sostegno dei diritti delle donne che la nuova costituzione, dicono, continua a discriminare per una serie di ragioni.
Altre comunità etniche sono scontente della proposta dei nuovi confini, specialmente in Terai, la striscia di terra a Sud confinante con l’India e nella zona Est di Terai dove la comunità chiamata Madhesi, un gruppo etnico e sociale vicino a quello indiano, proprio sul confine con l’India sta creando gravi problemi alla circolazione delle merci.
Protestano infine i gruppi Hindu perché vorrebbero fosse ripristinato come ufficiale, lo status “Hindu” della nazione, abolito nove anni fa.
Il futuro è incerto e nel frattempo le proteste stanno creando gravi disagi all’intera popolazione nepalese già in ginocchio dopo il recente terremoto dell’Aprile scorso. A seguito delle proteste, il blocco delle frontiere con l’India, paese dal quale il Nepal importa quasi tutto, rende difficile il reperimento di gas, petrolio e beni di prima necessità. Inizia a scarseggiare anche il cibo, moltissimi ristoranti e negozi stanno chiudendo e i prezzi stanno salendo alle stelle. Sembra non esserci tregua per questo popolo a cui rivolgiamo con affetto le nostre preghiere.
Non potendo garantire la vostra sicurezza e condizioni adeguate di soggiorno, abbiamo quindi deciso di annullare il Viaggio Spirituale in Nepal previsto per il prossimo Dicembre con Lama Tashi. Per qualsiasi di chiarimento sulla situazione o necessità di informazioni potete contattare Katia Salaorni (katia.salaorni@alice.it).
I nostri amati bambini della Tashi Orphan School sono al sicuro e stanno bene, ci prendiamo cura di loro grazie al vostro continuo aiuto e supporto. La Tashi Orphan School continua senza sosta ad aiutare anche il popolo nepalese.
Grazie a tutti cari amici per tutte le vostre iniziative a sostegno e grazie per le continue dimostrazioni di Amore e Compassione per questo popolo in difficoltà.
Per sostenere i nostri progetti potete donare a:
Associazione Culturale Tibetana
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