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Fra le tradizioni tibetane, la più nota è senza dubbio l’offerta di una kata, o sciarpa bianca, come saluto. La kata è un simbolo di buon auspicio, che dà un impulso positivo a qualsiasi iniziativa o relazione e indica le buone intenzioni della persona che la offre. Le Kata vengono portate in offerta a immagini religiose, come statue raffiguranti il Budda, nonché a lama o a funzionari del governo a cui viene richiesto aiuto, nella forma di preghiera o altro tipo di servizio. L’offerta della kata indica che la richiesta non sottintende pensieri corrotti o secondi fini.
Esistono otto tipi di kata. Tre misure dell’elaborata dzod tak, una kata di seta con tessuti simboli di buon auspicio, la kata mongola, di colore blu brillante, la kata ashi, di seta semplice, la subshi, fatta di cotone a tessitura larga, il sothar e il khachi.
A volte le kata vengono utilizzate anche in occasione di eventi infausti, come la loro applicazione al collo del corpo dei defunti. Si racconta che una volta un uomo ricco morì, e il suo servo, non sapendo cosa fare, legò al collo del cadavere la cavezza di lana della sua vacca, gesto che in seguito divenne una tradizione. Si usa anche apporre una kata al collo di un lama dopo la sua morte, affinché faccia presto ritorno e venga chiaramente riconosciuta la sua reincarnazione.