Losar 2016 - Associazione Culturale Tibetana

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Losar 2016

La Brianza in Febbraio non è sicuramente Orlando in California, con il suo clima quasi tropicale. Quella Domenica mattina della metà di Febbraio quando dalla periferia di Biassono siamo partiti alla volta di Modena, mi sono sentito quasi in una pagina de “ I vagabondi del Dharma” di Kerouac. Certo, noi più attempati rispetto a quei giovani americani, meno dissoluti ma con la stessa curiosità e voglia di freschezza. In sei sul furgone a parlare di questo e di quello, storditi da un mattino arrivato troppo presto. Il caffè all'Autogrill e 200 chilometri più tardi, l'arrivo a Modena. Il Gompa, sala di Meditazione, si trova al piano rialzato della casa in cui la famiglia di Lama Tashi vive. Entrando si è catapultati in un’altra dimensione, quasi che attraversato il confine imposto dalla stretta porta di legno rosso  si entri in una nuova dimensione dell'anima.
Saranno i profumi delle resine che si espandono, le musiche che vibrano  o la legna nella stufa che brucia riscaldando, saranno forse i sorrisi dei partecipanti, i colori, le immagini, le statue delle divinità o lo stile tibetano che arreda la sala. Entrando in questo mondo l'animo si calma e il respiro si fa ampio.
Io però, sono quasi convinto che il segreto sia tutto nella presenza calma e rassicurante di Lama Tashi, piccolo, grande Uomo.
Siamo giunti nella sonnacchiosa Modena  poco prima dell 10,00 del mattino  per celebrare il Losar, il Capodanno tibetano.
Il 2016 sarà l'anno della Scimmia di Fuoco.
La festività che in Tibet si celebra per 15 giorn, è stata concentrata da Lama Tashi in un giorno solo e posta sotto la potente cura di Mahakala, divinità protettrice del Dharma buddhista, molto usato nelle pratiche di guarigione proprio per la sua forza.
La tradizione vuole che questa divinità sia una emanazione di Avalokiteshwara, protettore del Tibet e Buddha della compassione.
Il primo giorno dei festeggiamenti del Losar è dedicato ai Lama e al Guru;
il secondo è dedicato al Re del Tibet, Sua Santità Tenzin Gyatzo, XIV Dalai Lama, proclamato Re nel 1959 dopo l'esilio; il terzo giorno è dedicato ai Protettori, figure fondamentali del panorama buddista le quali aiutano il ricercatore a rimanere sulla Via del Dharma, a non distrarsi e non demoralizzarsi nei momenti difficili.
Il Losar rappresenta metaforicamente il cammino del Buddha sul sentiero dell'Illuminazione. Fino al settimo giorno Gautama rimaneva un grandissimo saggio, ma non un illuminato. Dall'ottavo al quindicesimo giorno ha combattuto con successo la sua battaglia contro l'errata visione della mente. Dal quindicesimo giorno, la vittoria sulle immagini mentali distorte lo ha reso Illuminato. Avrebbe potuto tenere per sé questa trasformazione, appartarsi e godere della beatitudine da solo, invece scelse di condividere la sua filosofia di vita con tutti coloro che avevano sete di conoscenza.
Guidati da Lama Tashi abbiamo pregato e recitato mantra in favore di tutti gli esseri senzienti.
Ci è stato offerto il tradizionale the salato tibetano con del riso dolce e sul finire della cerimonia, verso l'ora di pranzo, Lama Tashi ci ha ricordato la calamità che ha colpito il Tibet nell' Aprile del 2015: quasi 10000 persone sono morte a causa del terremoto e molte altre continuano a morire ogni giorno a causa della mancanza di acqua e della carenza di cibo. Come se non bastasse, l'embargo imposto dall'India sui prodotti combustibili non permette di utilizzare i fornelli per cucinare e ci si deve arrangiare con la legna, la benzina ha raggiunto prezzi da capogiro e  i beni primari si devono acquistare spesso al mercato nero pagandoli cifre decuplicate rispetto al loro costo ordinario.
La grande difficoltà che oggi vive il Nepal è principalmente dovuta alla carenza idrica perchè il terremoto ha divelto condotte e pozzi rendendo la necessità di far fronte a questa emergenza più che mai impellente mentre la stampa internazionale e le grandi organizzazioni umanitarie sembra abbiano dimenticato che la popolazione continua a morire.
Io credo però che la Compassione e lo spirito di sacrificio non muoiano mai.
In chiusura Lama Tashi ci ha ricordato la grande importanza del sacrificio, o meglio, dello spirito che muove al sacrificio.
Sacrificio e Compassione sono correlati e in alcuni casi, uno sinonimo dell'altro.
Nel sacrificio a favore del prossimo sta la chiave della vera felicità. Abbassare la testa sotto il livello del cuore e ridurre quel senso di importanza estrema che diamo a noi stessi mettendoci al servizio di chi ha bisogno è uno dei segreti della felicità.
Così, dopo un pranzo in condivisione, nuove e sgargianti bandierine multicolore sventolano a Modena.
Tashi Delek a tutti.


Massimo Maffizzoli




 
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