Il Buddismo, basato sul messaggio del Buddha, è una delle più importanti vie spirituali dell’Asia e una delle maggiori religioni del mondo. Nato nel VI secolo a.C., Gautama Siddharta, colui che diventerà il Buddha, “il Risvegliato”, inizià la sua vita come principe nel piccolo stato di Sakyan, circa duecento chilometri a nord di Benares, ai piedi dell’Himalaya. Trascorse la sua giovinezza nella capitale Kapilavastu, un attivo centro commerciale pieno di mercanti e soldati, circondato da un turrito muro alto circa nove metri. Messo in guardia da un astrologo che il figlio sarebbe divenuto un imperatore o un Buddha, il Re Suddhodana cercà di assicurarsi la prima alternativa, tenendo il principe chiuso nel palazzo, in mezzo ai lussi e ai piaceri, lontano dall’influenza di estranei e dalla realtà della vita.
Siddharta uscì’ dalla sua prigione dorata soltanto in quattro occasioni: la prima vide un infermo, la seconda un morto, la terza un vecchio e l’ultima un prigioniero. Allora egli si chiese: “Il destino dell’uomo è proprio solo quello di nascere, ammalarsi e morire? Non c’è proprio nulla al di là di queste cose temporali?”. Queste riflessioni, profondamente umane, lo indussero a meditare sul mondo e sulla sua sofferenza e lo spinsero ad abbandonare la famiglia ed il futuro regno. Di notte lascia Kapilavastu, si libertà degliabiti regali, si rasè il capo e divenne pellegrino errante. Viaggi verso sud, studi con i pei famosi filosofi dell’epoca, segui’ gli asceti, pratico’ ogni sentiero spirituale. Tutto invano. La speculazione filosofica, la trance estatica, la metafisica, le privazioni estreme: nulla lo appagava, nulla lo liberava. Giunto al villaggio di Dungeshvari, decise di dedicarsi completamente alla meditazione per sperimentare su di s la ricerca della verità. Per sei anni visse in assoluta austerità, senza alcun risultato.
Poi un giorno, mentre beveva al fiume, scivol nell’acqua e non fu più capace di uscirne da solo. Fu trascinato dalla corrente fino ad un villaggio chiamato Bakraur, dove una giovane lo trasse dalle acque, lo cura e lo restitui’ alla vita. Una volta guarito, egli rimase ad osservare le acque del fiume Naranjara, luminose nella splendente luce lunare di maggio, si sedette all’ombra di un grosso albero e si immerse in meditazione. Qui finalmente, nel giorno del plenilunio di maggio, egli raggiunse l’illuminazione: Siddharta, il Principe dei Sakya, non esisteva più, era diventato il Buddha, l’Illuminato. Per una settimana rimase presso l’albero della sua Illuminazione, a Bodhgaya, da solo, cercando di capire come spiegare agli altri la natura della sua realizzazione. Decise quindi di aiutare gli esseri umani a trovare la via della liberazione predicando la sua dottrina.
Nel Parco delle Gazzelle, a Sarnath, non lontano da Benares, la città sacra dell’Induismo, parlò per la prima volta a cinque asceti della sua Dottrina (Dharma), e cosi’ nacque il primo nucleo della Comunità dei suoi monaci (Sangha). Buddha, Dharma e Sangha sono definiti come i Tre Gioielli (Triratna), i tre pilastri del Buddismo. Il nucleo della dottrina del Buddha sono le Quattro Nobili Verità: la vita è sofferenza, esiste una causa per questa sofferenza, esiste un rimedio alla sofferenza, esiste il sentiero che conduce all’Illuminazione. La via da seguire per raggiungere questo fine è il cosiddetto “Ottuplice Sentiero”, fatto di azioni positive e di saggezza: esso porta alla liberazione dal ciclo interminabile di nascita, morte e rinascita che ci riportano, reincarnazione dopo reincarnazione, sulla terra a sperimentare sempre nuove sofferenze (samsara).
Solo lo stato di Buddha, l’Illuminazione, non più condizionato dall’attaccamento alle cose terrene e dall’ignoranza, ci fa uscire da questi cicli per una beatitudine senza limite: il Nirvana. Quando il Buddha lasci il suo corpo ed entra nella luce del Nirvana, aveva ottanta anni ed il suo insegnamento, ormai diventato una tradizione religiosa, si estese su vaste regioni dell’Asia. Il Buddismo, basato sul rispetto e sulla tolleranza, si adatta ad abitudini mentali e a sfere culturali diverse, fondendosi armoniosamente con esse. Dal Buddismo nacquero in Asia due grandi correnti: l’Hinayana, o il PiccoloVeicolo, diffuso ad esempio in Laos, Cambogia, Thailandia, ed il Mahayana, il Grande Veicolo, praticato nelle zone himalayane, e quindi in Tibet, mentre in Giappone il Buddismo Mahayano, arricchito di nuove tecniche meditative e speculative, prese il nome di Zen.