II farmaci tibetani assumono forme diverse, decotti, polveri, pillole generiche, pillole preziose e sciroppi, e sono prescritti in piccole dosi – il che riflette l’importanza che la medicina tibetana pone sulla non aggressività dei trattamenti. Moxibustione e Altri Trattamenti Molti disturbi, causati dalla proliferazione di sangue cattivo e di mKhris-pa, sono anche trattati tramite moxibustione effettuata in uno dei settantasette punti di generazione del sangue. Per i disturbi del freddo, mal funzionamento dei nervi e tumori benigni, la moxibustione, terapia dell’ago d’oro, può essere usata per stimolare i canali di energia del corpo. Molte patologie dei nervi e dei muscoli, nonchè il dolore e l’insonnia associate al rLung, vengono trattate con un massaggio delicato applicando diversi oli medicinali. Il bagno medicinale e i bagni naturali di sorgente sono utilizzati per trattare una serie di malattie della pelle, l’artrite cronica, i reumatismi e le rigidità degli arti.
Il Buddha della Medicina e la Medicina Tibetana
Il nome completo del Buddha della Medicina è Bhaishajyaguru Vaiduryaprabha, il Signore dei Rimedi, il Maestro guaritore dalla radiosità di lapislazzuli. Come Shakyamuni indossa i vestiti di un monaco ed è seduto a gambe incrociate. Tiene la mano sinistra nella posizione della meditazione mudra,appoggiata sul grembo reggendo una ciotola per l’elemosina colma di nettare medicinale e frutta. Ha la mano destra sul ginocchio con il palmo verso l’esterno per elargire benedizioni secondo il mudra reggendo lo stelo di una pianta di mirabolano (Terminalia chebula), nota come la regina dei medicinali per la sua capacità di curare le malattie psichiche e fisiche. Nei tradizionali tangka tibetani, il Signore dei rimedi di lapislazzuli è spesso raffigurato in compagnia di altri sette Buddha della medicina, tra i quali lo stesso Shakyamuni. E nella raffigurazione del suo regno buddista orientale, noto come Puro LapisLazzuli, il Signore dei Rimedi di solito è affiancato dai due principali bodhisattva di quella terra pura, Suryaprabha e Chandraprabha, irradianti rispettivamente luce solare e lunare.