Data di pubblicazione: martedì 21 luglio.
In Nepal sono in lockdown più meno da metà marzo.
Per tutte le scuole in Nepal sono stati anticipati gli esami di fine anno scolastico a metà marzo, poi tutte le scuole hanno chiuso e il Governo ha iniziato il lockdown generale intorno al 20 marzo.
Tutti i nostri bambini hanno trascorso il lockdown in Tashi Orphan School.
Situazione in Nepal
In questo momento in Nepal sono ancora in lockdown. La situazione non è grave: ad oggi si conta un totale di circa 17.500 casi con 40 morti, quindi la situazione è sotto controllo (stando a quanto emerge dai dati ufficiali).
Il lockdown è stato prorogato fino al 20 luglio e, una volta arrivati a ridosso della scadenza, a seconda della situazione si deciderà se portare avanti le misure.
I negozi e i ristoranti adesso sono aperti, il mercato comincia a muoversi, sempre in lockdown ma in modo più morbido. Anche perché lì non ci sono gli ammortizzatori sociali, quindi le persone hanno bisogno di iniziare a lavorare perché spesso lavorano giornalmente.
Tutto il resto continua a essere bloccato: anche i visti e gli arrivi internazionali. Le frontiere sono tutte chiuse.
Situazione in India
Per quanto riguarda l’India la situazione è devastante, adesso siamo circa a 1 milione 200 mila casi con circa 27.000 morti accertati. Anche lì c’è il lockdown ma le persone comunque circolano, hanno delle restrizioni ma non severe (per lo stesso motivo: lì non ci sono alternative se non lavorare per poter avere un’entrata, quindi è impensabile attuare un lockdown come quello che è stato fatto qua in Italia).
I nostri ragazzi e i nostri bambini
Col lockdown gli insegnanti e la maggior parte degli amministrativi sono dovuti restare fuori dalla scuola. Dieci persone sono rimaste a vivere nella scuola coi bambini. Ci sono un’infermiera e una sua assistente che si prendono cura di loro e insegnano loro educazione sanitaria e fisica, si assicurano che rispettino le norme igieniche per la prevenzione del contagio. Per prendersi cura di loro 24 ore su 24 c’è anche la guardia che controlla l’accesso alla scuola e il cuoco che cucina per loro.
Per assicurare la continuità educativa, in mancanza di insegnanti sono stati 5 ex-studenti della scuola, molto talentuosi, che ora vanno al college a far loro lezioni di scienza, matematica, inglese e di cultura generale. In questo modo si sono svolte le lezioni al mattino (quindi metà giornata), lezioni integrative, approfondimenti, esercizi e poi altre attività pomeridiane di teatro, sport e giochi.
Un argomento molto importante che sono riusciti a portare avanti in questo periodo è stato lo studio del tibetano. Visto che l’insegnante di tibetano è rimasto anche lui insieme a loro, ne hanno approfittato per dedicare più tempo e concentrazione a questo argomento che è sempre molto difficile.
Adesso abbiamo fatto rientrare dall’India già 12 ragazzi, che si trovavano nelle scuole dei Central School for Tibetan (CST) dove noi li mandiamo per fare classe 9, 10, 11 e 12. Questi 12 ragazzi rientrati hanno quindi trascorso la quarantena in Nepal; terminata la quarantena alcuni sono andati a casa dalle rispettive famiglia e altri sono rientrati a scuola, alla Tashi School.
Abbiamo ancora una decina di ragazzi da far rientrare (a breve) dall’India. Questo venerdì ne rientrano 5 e poi forse riusciamo a trovare un posto in India dove far restare gli altri, perché il Governo indiano ha deciso che tutte le scuole debbano essere chiuse e gli ostelli vuoti, quindi ci hanno spinti a far rimpatriare. Stiamo organizzando dei bus con agenzie private che portino direttamente i ragazzi dall’India a Kathmandu; sono bus sicuri, poi a Kathmandu li gestiremo noi, con la quarantena e tutto ciò che verrà richiesto dalle misure in vigore.
Dalla settimana prossima ricominciano le lezioni di otto periodi, quindi anche la scuola a tempo pieno. La situazione è sotto controllo.
Tutti i bambini stanno bene, anche quelli in India. Anche quelli rientrati non hanno avuto nessun tipo di problema o difficoltà di salute. Stanno tutti benissimo. Alcuni di loro li stiamo ora mandando al nostro centro Sherapling, a Rameshhap, il piccolo orfanotrofio che abbiamo in montagna nell’Himalaya, dove andranno a insegnare ai bimbi piccolini che abbiamo lassù (che sono circa 25).
Anche lassù questa settimana iniziano le lezioni quindi i bambini che avevamo mandato a casa adesso rientreranno a scuola e i nostri 5-6 ragazzi andranno su a insegnare loro.